Simone Cattaneo
(Nació en Saronno, ITALIA 1974 - Se suicidó en 2009)
Sus poemas han sido publicados en, “Atelier”, “La clessidra”, “Hebenon”, “ Poesia”, “Letture”, “Graphie”, “Tratti” e “Clandestino”.
Fue incluido en el libro editado por Julian Ladolfi, L'opera comune, Antología de poetas nacidos en los años setenta (Atelier, 1999). Sus textos, con presentación a cargo de Roberto Roversi, incluidos en la antología Diez poetas italianos (Pendragon, 2002), editado por Maurizio Clementi. Se incluyó en Lavori di scavo, Antología de poetas nacidos en los años 70 (Antología web Railibro, 2004), 100 poemas del odio y de la invectiva de Antonio Veneziani (Coniglio Editore, 2007).
Su primer libro de poesía, Nome e soprannome, se publicó en 2001, en la colección de poesía de la editorial Atelier.
QUÉ ME IMPORTAN
Qué me importan
el amor y el dinero y, abatido, una buena palmada en la espalda,
siempre tienes salud se decía mirándose al espejo
grande del vestuario y también todavía hay tiempo
¿no te parece? Pero al final
le ha preguntado a un tipo sentado ahí cerca
si su madre sabía coser. Y le ha abierto la cara
con el golpe seco de una hoja de afeitar antes de que
pudiera levantarse.
(Traducción: Cecilia Palluzzi - Aníbal Cristobo)
ERA EL GOLEADOR ACLAMADO...
Era el goleador aclamado de los torneos de fútbol del año
aunque recibiera la pensión de invalidez por ceguera total,
conseguía romper el parabrisas de un coche a mano desnuda sin cortarse
tenía la piel de los brazos flácida como asfalto derretido
todos los chicos no más altos que esto
lo llamábamos Aladino porque resolvía cada problema de la vida con un buen consejo.
Se ha muerto asfixiado por el monóxido de carbono de una estufa de metano,
le ha dejado a la ex-mujer una roulotte color verde gastado y
montañas de basura grandes como una piscina municipal.
Cuando era un niño me susurró que para enamorarse
hace falta moler hasta obtener una superficie lisa o bien
recorrer una autopista en contramano en agosto.
Por qué precisamente en agosto no lo entendí nunca.
Traducción: Sara Costantini
ESTA NOCHE FRENTE AL TELEVISOR APAGADO...
Esta noche frente al televisor apagado
me he puesto a bailar con una caña de pescar
un lento trágico y romántico, he apartado los muebles
de la sala y en el medio del suelo amontoné
cosas viejas del día a día, cartones de leche y algunos
pañuelos sucios. Después lo he prendido fuego todo
y me pareció que participaba en uno de esos verdaderos bailes
de estudiantes llenos de alegría y esperanza en el vodka
con un ruido infernal que llenaba las orejas
con el rumor del mar.
Apagado el fuego, alguna sombra fiera y dura
grabada en la pared, la caña de pescar inclinada
me quedé tocando un teclado sin gracia
quizás así
esperando recuperar el aliento
y pensé en salir corriendo al aire libre pero cerrando
los ojos el rojo del fuego dividía aún
el suelo y sin extinguirse nunca
permanecía fijo allí marcando el territorio
a la espera de toda mi miseria.
Traducción: Sara Costantini
Simone Cattaneo – Peace & Love (alcuni estratti)
Nome e soprannome
Me ne stavo sdraiato sul pavimento del bagno
a cantare l'unica canzone in inglese
che conosco ea sputare cercando di colpire
un piccolo ragno sul muro,
quando la forma indecisa del mio braccio mi è parsa
simile alla bacchetta di un rabdomante che si piega
in prossimità di una qualsiasi sorgente d'acqua ormai prosciugata,
e allora ho deciso che non sarei morto soffocato dalle parole
che incendiano la giornata e ci frustano il viso senza motivo
avrei bene o male tirato a campare ancora per un po',
il tempo necessario per non regalare
tutti i fiori di legno che offuscano la mia casa
a donne amate da anni e non incontrate mai.
Scarpe, lattine, una porta blindata e
delle posate si muovono nei campi
di grano a sud di Solaro
scintillanti carte da gioco nuove.
Non c'è bisogno di nessun sacrificio,
la memoria del sangue qui non cicatrizza
alcuna ferita.
Non venirmi a parlare d'amore né di lavoro
non so nemmeno paragonarti al vento
figurati se mi può succedere qualcosa,
potrei svegliarmi di soprassalto dal rumore
del vetro sbriciolato e trovarmi riempito
di cinghiate chiuso nel baule della tua Alfa,
sarebbe un sogno, sbiadire piano nella mattina
in un lampo liquido di metallo.
Stanotte di fronte al televisore spento
mi sono messo a ballare con una canna da pesca
un lento tragico e romantico, ho spostato i mobili
del soggiorno e al centro del pavimento ho ammucchiato
quotidiani vecchi, cartoni di latte e qualche
fazzoletto sporco. Poi ho dato fuoco a tutto
e mi sembrava di partecipare a uno di quei veri balli
studenteschi pieni di gioia e di speranza nella vodka
con un chiasso infernale che mi riempiva le orecchie
con il rumore del mare.
Spento il fuoco, qualche ombra fiera e dura
incisa sulle mura, la canna da pesca incrinata
sono rimasto a suonare su una tastiera sgraziata
chissà poi cosa
aspettando di riprendere fiato
e ho pensato di uscire all'aria aperta ma chiudendo
gli occhi il rosso del fuoco divideva ancora
il mio pavimento e non colava a picco,
rimaneva lì fisso a marchiare il territorio
in attesa di tutta la mia miseria.
Made in Italy
La madre di un mio compagno delle scuole medie
mi ha bloccato in una strada del vecchio quartiere
dicendomi che suo figlio era morto.
Non si è sbilanciata più di tanto e mi ha invitato al funerale.
Mi è parso buona educazione accettare.
Una settimana dopo mi ha fermato sotto casa e con aria decisa
mi ha confidato che calzo lo stesso numero di piede del suo
[povero figlio,
così mi ha regalato due paia di scarpe e un giubbotto giallo.
Qualche sera fa sono finito in un bar di Milano e
ho abbordato una ragazza sudamericana molto sensibile
al mio nuovo giubbotto canarino. Ho stretto gli occhi
e le ho sussurrato che per i particolari non bado mai a spese.
Si è buttato sotto la metropolitana di Milano
linea rossa, fermata Cairoli. Ha urlato che il cielo
aveva bisogno di un'iniezione di rosa, lui di un lavoro e
che la Madonna si era scordata di aiutarlo.
Quand'ero ragazzino pregavo la Madonna che si occupasse
di quei porci che mi bucavano le gomme della bicicletta
ma visto che non smettevano ho preferito affidarmi
ai puntati della 'ndrangheta. Anche loro in fondo
pregano la Madonna.
La cagna ha cambiato canile, mia moglie ha cambiato marito.
Così una sera di novembre, il mio amico Pino mi ha descritto
la sua vita sentimentale sdraiato sulla poltrona di plastica verde
della mia cucina. Poi ha spento la lampada al magnesio
macchiata dalle mosche, mi ha chiesto come stavo e
senza aggiungere altro se ne è andato.
E' rincasato camminando sulla striscia a linea continua
della provinciale sperando che la notte si potesse tagliare.
Peace & Love
Avevi il viso e l'arroganza del fallito
latravi qualche cosa di incomprensibile riguardo certi calcinacci e
cercavi l'oroscopo e il peso esatto, volevi andartene da questa
casa tirata su al centro del paese.
Non è una malattia ereditaria ma prima o poi doveva succedere:
estorsioni, agguati e ritorsioni.
Tutti uomini vestiti da porno attori che gettano incaprettato
nello Jonio un altro uomo in cambio di un bazooka con razzi
anticarro in canna. Un buon baratto.
La mia donna crea dipinti con i suoi capelli castani
sul mio petto scuro,
aspetta sulla soglia della mia carne ogni suo errore,
mi conforta dicendomi che soffrirò da solo,
cadrò e non mi solleverò,
ucciderò sette persone e avrò tanti giorni di carità
quanti un cane in un canile, rimarrò solo senza più denti,
farmaci né sentimenti
finirò come quello straniero incontrato un lunedì pomeriggio
in un caffè di Milano centrale.
Più o meno la sua vita era andata così – I had a woman,
she left me -.
Nulla più di questo.
A fine agosto il tuono morde i lampi prima che piova e
il cielo sembra sempre avere bisogno di un'autopsia,
cammino sulla strada crivellata di buche come fosse
un costoso tappeto cinese, la neve gialla è ancora lontana,
la luce pare un caleidoscopio difettoso ed io vado
dove i ragazzi hanno denti d'oro larghi come gonne a fiori
e nessuno mi potrà più servire da bere vino tagliato con il
[solfato di rame.
Ormai è un furto ogni prospettiva di fuga.
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